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Tumore prostata

Atezolizumab migliora la sopravvivenza globale nel cancro del polmone non-a-piccole cellule avanzato, indipendentemente dallo stato PD-L1


Lo studio di fase 3 OAK, disegnato per valutare Atezolizumab ( Tecentriq ) nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule localmente avanzato o metastatico la cui malattia è progredita durante o dopo il trattamento con la chemioterapia a base di Platino, ha incontrato il suo endpoint co-primario.

I ricercatori dello studio multicentrico, in aperto, controllato, hanno assegnato in modo casuale 1.225 pazienti in un rapporto 1: 1 a ricevere 1200 mg di Atezolizumab mediante infusione endovenosa oppure 75 mg/m² per via endovenosa di Docetaxel ( Taxotere ) ogni 3 settimane.

I ricercatori hanno valutato l'espressione di PD-L1 sia sulle cellule tumorali sia sulle cellule infiltranti il tumore mediante un test immunoistochimico ( ICH ) basato sull'anticorpo SP142. I punteggi IHC di 1/2/3 sulle cellule tumorali o sulle cellule infiltranti il tumore definivano l’espressione di PD-L1.

Endpoint co-primari erano la sopravvivenza globale e il sottogruppo di pazienti selezionato in base all’espressione di PD-L1.
Gli endpoint secondari comprendevano il tasso di risposta complessiva ( ORR ), la sopravvivenza libera da progressione e la durata della risposta.

Atezolizumab ha prodotto miglioramenti statisticamente e clinicamente significativi nella sopravvivenza globale nella popolazione intent-to-treat e nel sottogruppo PD-L1 selezionato, rispetto alla chemioterapia a base di Docetaxel.

Non sono stati riscontrati nuovi eventi avversi. ( Xagena2016 )

Fonte: Roche, 2016

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